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Light Radiance Cosmetics
Settore Informazioni
“Splendore della Luce”
redatto ed ideato da P.F.facolta' di Farmacia Scienze in prodotti cosmetici


Light Radiance Cosmetics al fianco della vecchiaia
Non temete... Vi sara’ l’eterna giovinezza …

“Analisi e studio del processo di invecchiamento cellulare”

Ricerca elaborata durante il Corso Specialistico Patenti e Brevetti di prodotti cosmetici
Cosmetical Division  

Facolta’ di Farmacia Scienza in Tecnologie Cosmetologiche

Rapporto di ricerca:


In passato si diceva che "la vecchiaia stessa fosse una malattia":
il fitness può essere la giusta soluzione per smentire questo luogo comune.

"Invecchiare è un privilegio ed un obiettivo della società. Ma è anche una sfida, che avrà un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo."
 E' questo uno dei messaggi proposti dall'O.M.S. sul tema della salute degli anziani, un argomento che ricopre sempre maggiore importanza in una società, la nostra, che sta vivendo una specie di rivoluzione demografica: di fatto, nel 2000, al mondo c'erano circa 550/600 milioni di persone con più di 60 anni; nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi fino ad arrivare a 2 miliardi nel 2050 (l'O.N.U. prevede un totale di 9,1 miliardi di persone a metà di questo secolo...) con un rapporto donne-uomini di 2 a 1 nella fascia di popolazione molto anziana.

Analisi e studio-Informazioni in trasparenza Light Radiance Cosmetics Italia

Il termine invecchiamento implica un processo connesso all'aumento dell'età cronologica, ma non necessariamente corrispondente ad esso; spesso all'età anagrafica non corrisponde completamente l'età che ci si sente. Quando l'anziano e chi lo assiste cominciano a pensare alla vecchiaia come ad una condizione di per se stessa invalidante, poco per volta tale paura si realizza:

“è solo affrontando tale stato della vita in modo creativo, positivo e dinamico che anche situazioni difficili possono mostrare la parte migliore e regalare ancora un forte significato all'esistenza”           
                                                                                                              Light Radiance Cosmetics

 Il miglioramento delle condizioni generali di vita avvenuto negli ultimi decenni ha portato, attraverso una più efficiente organizzazione dei sistemi di prevenzione e di riabilitazione, una rilevante e qualitativamente accettabile aspettativa di vita.

Un anziano non è in grado di fare ciò che fanno i giovani... ma fa molto di più e meglio: non con la forza, con la rapidità o grazie all'agilità, bensì col senno, con l'esperienza e l'insegnamento si compiono le grandi imprese.
Sono queste le doti delle quali la vecchiaia non solo non rimane priva, ma si fa di solito più feconda. Mantenendo in esercizio il corpo e la mente, si possono compiere imprese straordinarie.

L'attenzione degli impianti sportivi, dunque, si è spostata verso i bisogni di questa popolazione, in quanto rappresenta un bacino di utenza di sicura  crescita, e l'obiettivo negli anni a venire sarà appunto  il coinvolgimento della cosiddetta Terza Età , senza ombra di dubbio la più scettica e la più difficile da coinvolgere nei centri o negli impianti sportivi moderni, a causa di timori, pregiudizi, credenze e difficoltà a comprendere il valore del fitness.

In questa fase della vita il fitness è benefico non solo sotto il profilo fisico,
ma anche psicologico:
mantenere un livello generale di wellness più alto
e contrastare i classici acciacchi contribuiscono ad alzare il tono dell'umore ed a mantenersi vivi e dinamici per sempre.

Per l'organismo di un anziano l'attività fisica è davvero di notevole importanza: è fondamentale dedicare del tempo all'esercizio fisico, vera e propria occasione per riappropriarsi della consapevolezza della propria vita, in quanto momento di socializzazione ed integrazione con altre persone.

Sarà importantissimo praticare un'attività motoria o sportiva medio-leggera - meglio ancora se all'aria aperta - e frequentare corsi collettivi o individuali di ginnastica per adulti o per anziani, guidati e seguiti da insegnanti e personal trainers qualificati che sappiano correggere gli errori di esecuzione, suggerendo gli esercizi più adatti sulla base delle individuali capacità e delle personali necessità.

La vecchiaia non è essa stessa una malattia, come invece sostenevano gli antichi romani ("Senectus ipsa morbus"- Terenzio), e come tanti ancora oggi continuano a credere.

Il fitness può essere la giusta via per smentire questa datata ed ingiallita affermazione.
Ma l'isolamento degli "over sessanta" dipende spesso dall'ambiente in cui viviamo: la decadenza fisica -con la quale gli anziani si confrontano e si identificano- è temuta dalla società odierna a vantaggio di una logica di consumo, produzione ed efficienza che esclude e svalorizza chi non può raggiungere determinate performances.

Cicerone,un paio di millenni fa,nel “De Senectute” ha avuto modo di spiegare la sua filosofia, evidenziando come la vecchiaia possa essere una fase felice per coloro che hanno saputo operare nel corso della vita con saggezza e con spiccata giustizia, nonché per quelle persone che sanno apprezzare e valorizzare questo momento dell'esistenza. Consapevoli che tutti siamo destinati, prima o poi, a non essere più completamente efficienti, quasi sempre tendiamo a non voler riconoscere questi problemi evitando il confronto diretto con l'anziano, invece di apprezzarne il valore e rispettare l'esperienza di cui è portatore.
                                                                               Light Radiance Cosmetics
                                                                                   profonde riflessioni



Il fitness ed un buon personal trainer possono essere veramente di aiuto alla terza età: per mantenere l'efficienza muscolare, per uscire dalla solitudine, per allontanare pericolose tendenze depressive.
L'attività fisica può trasformarsi in un profondo momento di contatto e di benefica interazione tra diverse generazioni, portando vantaggi psicologici a tutti.

Forza dai…non mollare …
Light Radiance Cosmetics e’ al tuo fianco


Rughe ed invecchiamento della pelle


Se da un lato il tempo che passa ci arricchisce di esperienze e ricordi, dall'altro ci va privando di quella freschezza d'aspetto e di quell'energia che caratterizza la giovinezza. L'invecchiamento è un processo biologico influenzato da vari fattori, sia ambientali che genetici.
Sin dai tempi più antichi l'essere umano ha cercato di contrastare i segni negativi dello scorrere del tempo sulla pelle e sul fisico, ed oggi più che mai questo è diventato uno degli obiettivi prioritari-per-le-civiltà-occidentali.

Se è impossibile fermare l'orologio biologico, è però possibile prevenire la formazione delle rughe e mascherare le imperfezioni che sono già in atto sulla nostra pelle.


Vitamine: A, E, B3, C

L'invecchiamento cutaneo è un processo evolutivo irreversibile;
esso si articola di un insieme di alterazioni fisiologiche che determinano la perdita di idratazione cutanea, la comparsa di micro-rughe, la perdita di elasticità, l'ipercheratosi e la formazione di macchie iperpigmentate.

Queste alterazioni sono la risultante di due eventi paralleli:

- l'invecchiamento cronologico

- l'invecchiamento da fattori ambientali

Il primo è dovuto a fattori genetici; ha inizio dopo i 25 anni, per manifestarsi visibilmente dai 40 anni in poi.

Sull’ epidermide questa forma di invecchiamento si esplica con la riduzione della capacità proliferativa delle cellule della membrana basale e con il suo conseguente assottigliamento. Diminuisce il numero delle cellule di Langherans, cellule del sistema immunitario presenti sull'epidermide, così come diminuisce l'attività dei melanociti, cellule deputate a produrre la melanina responsabile dell'abbronzatura quando ci si espone al sole: la sua diminuzione determina un aumento della sensibilità cutanea alle scottature durante l'esposizione alle radiazioni ultraviolette. 
                              
A livello del derma si riduce il numero e la funzionalità dei fibroblasti: essi rispondono sempre meno ai fattori endogeni che li stimolano nell'attività proliferativa e nella biosintesi di macromolecole, come il collagene e l'elastina, responsabili di dare tono ed elasticità alla pelle, e i cosiddetti glucosamminoglicani, tra i quali citiamo l'acido ialuronico.  Anche le ghiandole cutanee vanno progressivamente riducendo la propria attività, con la conseguente riduzione del sebo ed un aumento della secchezza cutanea.

Il secondo tipo di invecchiamento è invece indotto da fattori ambientali, tra i quali riveste un ruolo di maggior rilievo il cosiddetto fotoinvecchiamento o photoaging:
un risultato provocato da un'esposizione prolungata alla luce solare, che produce un invecchiamento precoce.

Tra gli altri fattori ambientali responsabili dell'invecchiamento cutaneo si distinguono diversi tipi di inquinanti, oltre che sostanze nocive ed  irritanti come il fumo di sigaretta.
Tutti questi fattori inducono la formazione di radicali liberi e la riduzione di enzimi che hanno proprietà antiossidanti.(continua)

Nota:
(un radicale libero è una molecola o un atomo particolarmente reattivo che contiene almeno un elettrone spaiato nel suo orbitale più esterno. A causa di questa caratteristica chimica i radicali liberi sono altamente instabili e cercano di tornare all'equilibrio rubando all'atomo vicino l'elettrone necessario per pareggiare la propria carica elettromagnetica. Questo meccanismo dà origine a nuove molecole instabili, innescando una reazione a catena che, se non viene arrestata in tempo, finisce col danneggiare le strutture cellulari.
I radicali liberi più conosciuti sono quelli a contenuto d'ossigeno (ROS da Reacting Oxygen Species) come l'anione superossido (O2-) ed il perossido d'idrogeno (H2O2). In presenza di metalli di transizione liberi (soprattutto ferro e rame) questi danno origine al radicale ossidrile (OH-), particolarmente tossico e responsabile della perossidazione lipidica.

La produzione di radicali liberi è un evento fisiologico e si verifica normalmente nelle reazioni biochimiche cellulari, soprattutto in quelle che utilizzano ossigeno per produrre energia. Gli stessi radicali liberi possono essere prodotti anche a causa di fattori esterni.)

da continua:
Sono delle specie chimiche che reagiscono molto facilmente con altre molecole, provocando dei danni a DNA, RNA, proteine e lipidi di membrana, con il conseguente ispessimento e perdita di elasticità della cute.

La formazione di radicali liberi determina l'attivazione di un fattore, chiamato AP-1, che stimola la trascrizione nel DNA di geni che codificano per enzimi con il compito sia di degradare la struttura della matrice extracellulare, sia di ridurre la sintesi, da parte delle cellule del derma
(i fibroblasti), di una delle macromolecole più importanti di questa matrice:
collagene-principale-responsabile-della-tonicità-cutanea.


In generale il fotoinvecchiamento, o photoaging, provoca un invecchiamento accelerato che, rispetto all'invecchiamento cronologico, si esprime con delle manifestazioni cutanee più accentuate relativamente ad alcuni aspetti, come  l'iperpigmentazione cutanea che, inizialmente, si mostra attraverso la formazione di lentiggini, ma poi evolve in vere e proprie macchie senili.

Più gravi sono le possibili dilatazioni dei capillari a seguito dell'esposizione prolungata al sole e la formazione di tumori della pelle.

Comparsa delle rughe

Il segno più evidente dell'avanzare del processo di invecchiamento è dato dalle rughe, che hanno l'aspetto di solchi permanenti, lineari e sottili scavati sulla fronte. Esse si distinguono in due tipi:

-espressione
-vecchiaia.

Le rughe di espressione sono un riflesso della mimica facciale: si manifestano anche su un volto giovane e sono determinate da abitudini assunte quando si parla o si esprimono le proprie emozioni-attraverso-l'espressione-del-volto.

Le rughe di vecchiaia, invece,  compaiono fisiologicamente dopo i 30 anni, quando incomincia a venire meno quel tono e quell'elasticità che collagene ed elastina conferiscono alla pelle giovane. Inoltre, il cosiddetto grasso sottocutaneo comincia a perdere il suo turgore e la massa muscolare si rilassa.

Nei volti delle persone anziane questi solchi sono ben evidenti; la loro pelle si rivolge verso il basso, perché spinta dalla forza di gravità.

Facendo una panoramica generale di cosa avviene nel corso della vita si può dire che, tra i 30 ed i 40 anni, le zone interessate dalla comparsa delle rughe di vecchiaia sono le palpebre e le zone intorno alle orbite oculari, il solco naso-labiale e gli angoli della bocca.

 I segni orizzontali sulla fronte iniziano a manifestarsi anche nella fase di riposo e non solo quando si contraggono i muscoli. 

Tra i 40 ed i 50 anni le rughe della fronte e della glabella si accentuano, così come divengono più evidenti le cosiddette “zampe di gallina”; le labbra tendono ad assottigliarsi ed il tono delle guance si riduce drasticamente. 

Tra i 50 ed i 60 anni tutte queste manifestazioni rugose si accentuano sempre di più e comincia a cedere anche la pelle del collo.

Tra i 60 ed i 70 anni il pannicolo di grasso che conferisce tono alle guance
è ormai quasi completamente assente
ed il viso va incavandosi sempre più,
finchè, dopo i 70 anni, la pelle diviene sottile e fragile, i muscoli si rilassano ed il grasso residuo si accumula sotto il mento.

 



Antiossidanti, Vitamina A ed E contro l'invecchiamento della pelle


Come contrastare l' invecchiamento precoce

La conoscenza dei meccanismi con i quali si manifesta l'invecchiamento cutaneo precoce, non determinato da fattori genetici, fornisce le basi per gli approcci alla sua prevenzione e alla scelta del trattamento dermocosmetologico più efficace per contrastarlo.

In realtà, “contrastare la formazione delle rughe” è il risultato di una sinergia di funzionalità che potrebbero essere così schematizzate:
  • Applicazione topica di antiossidanti, molecole in grado di “catturare” e neutralizzare i radicali liberi, responsabili di danni irreversibili nei confronti della cute;
  • Uso costante e continuativo, durante l'esposizione solare, di filtri chimici o fisici, che schermano dai raggi UVA ed UVB per prevenire dai danni indotti dalle radiazioni ultraviolette;
  • Utilizzo di molecole leviganti ed esfolianti, come gli alfa-idrossiacidi, che stimolano la fisiologica rigenerazione cellulare, rendendo la pelle più morbida e più luminosa;
Applicazione di molecole depigmentanti, che inibiscono la produzione della melanina, riducendo l'intensità delle macchie senili;
Applicazione di peptidi miorilassanti in grado di ridurre la perdita di elasticità e di tono cutaneo, mediante un'azione di blocco della muscolatura che mima quello della tossina botulinica.
(Light Radiance Cosmetics non usera’ nei propri prodotti BOTOX,sostituito da Argireline);
  • Utilizzo di agenti soft-focus,sostanze in grado di ridurre la visibilità della rugosità cutanea mediante un fenomeno di tipo ottico.
Descriviamo ora, più in dettaglio, le caratteristiche di alcuni degli ingredienti che abbiamo citato e che trovano applicazione nei prodotti cosmetici antinvecchiamento.

ANTIOSSIDANTI

VITAMINE

Le principali vitamine utilizzate in campo cosmetico si distinguono in due categorie: quelle liposolubili, cioè solubili in oli o grassi, come la vitamina A e la vitamina E, e quelle idrosolubili, come la vitamina C o la vitamina B3.

Vitamina A

La vitamina A si può utilizzare in varie forme, tra le quali si distinguono il retinolo e le sue forme esterificate più stabili, come  retinil acetato, retinil propinato e retinil palmitato. Attraverso l'azione di alcuni enzimi presenti sulla nostra pelle, queste molecole vengono tutte convertite in acido trans-retinoico, che rappresenta la forma biologicamente attiva della Vitamina A. Essa agisce, a livello della cute, attraverso vari meccanismi, primo fra tutti quello di influenzare la trascrizione del DNA, stimolando l'espressione di alcuni enzimi specifici, alcuni dei quali hanno la funzione di migliorare lo spessore cutaneo, diminuendo così la profondità della ruga. La sua azione determina infatti una proliferazione ed una differenziazione dei cheratinociti:
(le cellule che vanno a costituire l'epidermide) ed aumenta la produzione dei Glucosamminoglicani (GAG), molecole in grado di legare l'acqua migliorando l'idratazione cutanea. 

A livello del derma la vitamina A agisce, invece, determinando un aumento della produzione di collagene, con un conseguente miglioramento di quella “struttura di sostegno” che contribuisce a conferisce-elasticità-alla-pelle. 
La vitamina A, in tutte le sue forme, è però facilmente soggetta a degradazione se esposta alla luce e all'aria: è preferibile quindi impiegarla in creme notte. 
La molecola di acido retinoico è una particolare forma di vitamina A molto più efficace delle altre nel trattamento dell'invecchiamento precoce ma, a causa della sua attività fortemente cheratolitica e potenzialmente irritante, ne è consentito l'uso solo in campo dermatologico.

Vitamina E

La vitamina E ed i suoi esteri possiedono un'elevata attività antiossidante, in quanto capaci di neutralizzare la reattività dei radicali liberi, bloccando la cascata di eventi che determinano lo stress ossidativo responsabile dei danni alle cellule. La Vitamina E trova ampio impiego nei prodotti destinati all'esposizione solare poiché è in grado di assorbire i raggi UV nei range di lunghezza d'onda che provocano gli effetti più dannosi sulla fisiologia della pelle. 
Se applicata dopo l'esposizione ai raggi solari, la vitamina E può ridurre l'eritema e l'edema indotti dal sole; inoltre, applicazioni topiche di vitamina E possono migliorare l'idratazione cutanea a livello dello strato corneo dell'epidermide, e la capacità di trattenere acqua negli strati-cutanei.

In ambito cosmetologico, le forme maggiormente impiegate di Vitamina E sono tocoferolo e tocoferil acetato (un estere che, a livello della cute, si idrolizza e libera α-tocoferolo). Il tocoferolo ha una spiccata natura lipofilica ed è perciò particolarmente affine alle membrane cellulari, dov'è in grado di contrastare efficacemente l'eccesso di ROS (radicali liberi), impedendo il processo di lipoperossidazione. Quando ha svolto la sua funzione, il tocoferolo si ossida e diviene inattivo, ma la sua funzionalità può essere rigenerata dalla vitamina C, sottoforma di acido L-ascorbico: il suo impiego nelle formulazioni cosmetiche è quindi spesso accompagnato a quello delle vitamine A e C, poichè la loro associazione determina un potenziamento ed un prolungamento dell'azione antiossidante.

Contrastare l'invecchiamento cutaneo: vitamina C e B3


Vitamina B3 contro l'invecchiamento cutaneo

Le forme più utilizzate in campo cosmetico sono: nicotinamide, acido nicotinico ed esteri dell'acido nicotinico (es. tocoferil nicotinato, benzil nicotinato). La vitamina B3 è il precursore di una famiglia di fattori che coadiuvano l'azione di molti enzimi: in particolare si formano il nicotinamide adenin dinucleotide (NAD), il suo derivato fosforilato (NADP) e le rispettive forme ridotte (NADH e NADPH), dotate di proprietà antiossidanti. Questi cofattori partecipano a moltissime reazioni enzimatiche che hanno luogo a livello della cute.

L'uso topico della vitamina B3  è responsabile di molteplici attività a livello cutaneo, come la stimolazione della sintesi di sfingolipidi, acidi grassi liberi, colesterolo e ceramidi, parte integrante di quel film idrolipidico più superficiale la cui riduzione comporta un aumento della secchezza cutanea.
L'applicazione di vitamina B3  determina quindi:
- un miglioramento dell'effetto barriera dell'epidermide
  ed
-un potenziamento della resistenza cutanea agli insulti esterni. Altra funzione per cui trova impiego nei trattamenti topici è la capacità di ridurre l'iperpigmentazione cutanea, poiché inibisce il trasferimento di melanosomi (delle vescicole contenenti melanina), dai melanociti ai cheratinociti. La vitamina B3 è inoltre in grado di stimolare i fibroblasti a produrre più collagene ed è quindi responsabile del miglioramento dell'elasticità e del tono cutaneo.

Vitamina C contro l'invecchiamento cutaneo

La vitamina C, nota come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile ed un potente antiossidante usato in campo cosmetico per la capacità di contrastare gli effetti dell'invecchiamento cutaneo, sia intrinseco che estrinseco.

Questa capacità è ascrivibile alle spiccate proprietà antiossidanti e fotoprotettive dell'acido ascorbico.

La vitamina C è presente sulla cute in quantità molto bassa. Tra le sue innumerevoli funzioni spicca quella di schiarente cutaneo, in virtù della sua attività inibitrice nei confronti della sintesi di tirosina, molecola precorritrice della melanina.
Sono inoltre note le sue proprietà anti-infiammatorie, soprattutto nei casi di eritemi da prolungata esposizione al sole.

Nel combattere gli effetti dell'invecchiamento, la vitamina C interviene anche ad un altro livello: il rilassamento cutaneo.

Infatti, gioca un ruolo chiave nel mantenere la densità ottimale del collagene nel derma:
Studi biochimici             (vedi ricerca su Bio Chimica Cellulare Light Radiance Cosmetics – Biologia)

hanno dimostrato che agisce come co-fattore per la lisina e prolina idrossilasi, due enzimi essenziali nella biosintesi del collagene. L'idrossilazione del collagene permette la formazione e la stabilizzazione della struttura a tripla elica, e del cross-linking del tropocollagene. Un aumento della produzione di collagene si traduce in un miglioramento della qualità della pelle per quanto riguarda l'elasticità ed il tono. Tutti questi usi e potenziali applicazioni sono però fortemente limitati dalla bassa stabilità in presenza di acqua ed ossigeno.

Varie sono le strategie perseguite per evitare questa problematica:
dall'esclusione di ossigeno mediante l'impiego di imballi impermeabili all'aria, fino all'utilizzo di sistemi di rilascio che proteggono la vitamina C dall'ossigeno, dall'acqua e dagli altri componenti della formulazione cosmetica in cui è contenuta. Ad oggi, l'unica strategia davvero efficace ai fini della stabilizzazione della vitamina C, risulta essere l'utilizzo delle sue forme protette, come l'acido ascorbico-2-glucoside,  l'ascorbil 2-fosfato o l'acido ascorbico 6-palmitato, anche se il loro potenziale antiossidante e la biodisponibilità a livello cutaneo sono molto inferiori.





 

Sistemi enzimatici contro l'invecchiamento cutaneo

 

A questa categoria appartengono degli enzimi di origine biotecnologica, impiegati nei prodotti cosmetici allo scopo di ripristinare la forma enzimatica fisiologicamente presente sulla pelle umana. Tra questi il più importante è l'enzima SOD (Superossidodismutasi), diffuso in tutte le cellule che “consumano” ossigeno, nelle quali si comporta come “scavenger”: è infatti in grado di legare un radicale libero, detto anione superossido, convertendolo in ossigeno ed acqua ossigenata. L'enzima SOD è quindi in grado di inibire la denaturazione proteica, impedire la lipoperossidazione ed evitare i danni al DNA provocati dall'esposizione ad agenti esogeni, come i raggi ultravioletti. La sua azione è potenziata dalla presenza di altri sistemi antiossidanti, come le vitamine E e la vitamina A; inoltre, la superossidodismutasi è in grado di rigenerare la vitamina E in seguito alla sua ossidazione.
















Idrossiacidi / Soft-Focus / Peptidi per contrastare  l'invecchiamento cutaneo

Sistemi non enzimatici contro l'invecchiamento cutaneo

          Light Radiance Cosmetics ha sperimentato :

-         l’uso del Q10 con inserimento in FORMULA

-         ha controllato nel corso di due anni il silos di produzione del Q 10 in Rattambeng Bangkok

-         ha ricercato nel corso della notte le formulazioni direttamente sul silos di produzione

-         in collaborazione con il Dr.Chatapong Tony,anni 27, laureato in Farmacia settore Cosmetici:

     ha tradotto testi dal thai all’inglese-dall’inglese all’italiano

     ha condotto ricerche sulla Bio Chimica della struttura cellulare ( allegata Ricerca )


A  questa categoria appartengono molecole come:
-  il Glutatione
-  il Coenzima Q10

Il glutatione (GSH) è un tripeptide ed il principale antiossidante naturale presente all'interno delle cellule;svolge un ruolo cruciale nel mantenere il normale bilancio tra lo stato ossidato e quello ridotto, consentendo così l'adeguata regolazione di molte funzioni vitali della cellula stessa, come la sintesi e la riparazione del DNA, la sintesi delle proteine e l'attivazione e la regolazione degli enzimi.

Il Coenzima Q10, noto anche come Ubichinone, è un cofattore enzimatico responsabile del trasporto degli elettroni attraverso la membrana dei mitocondri (organelli presenti in ogni cellula del nostro corpo e responsabili della produzione di energia utilizzabile dalla cellula stessa in casi di necessità). Nella sua forma ridotta l'ubichinone assume il nome di ubichinolo ed è in grado di svolgere la funzione di antiossidante.

L'acido lipoico  è un piccola molecola lipofila particolarmente efficace nel neutralizzare il radicale idrossile; ripristina inoltre l'attività antiossidante delle vitamine C ed E.

Idroassicidi per contrastare l'invecchiamento cutaneo

più utilizzati in campo cosmetico sono i cosiddetti α-idrossiacidi, come
l'acido malico e l'acido tartarico.

Tali acidi, anche detti acidi della frutta per la loro origine, svolgono un'esfoliazione chimica, poiché sono in grado di rompere i legami che si creano tra i cheratinociti, favorendo l'esfoliazione cutanea, anche fino agli strati più profondi dell'epidermide. Come è noto, infatti, l'epidermide nella parte più superficiale è costituita da vari strati di cellule morte: l'esfoliazione di questi strati superficiali determina un aumento della velocità del turnover cellulare:

il risultato è una pelle più levigata e più luminosa.
Un loro effetto si può rilevare anche a livello del derma, nel quale i fibroblasti sono stimolati alla sintesi-di-collagene,elastina-e-glucosamminoglicani/(GAG).

Poiché gli idorossiacidi, se usati ad alte concentrazioni, possono portare a fenomeni di irritazione e sensibilizzazione, in ambito cosmetologico sono solitamente utilizzati fino al 10%, quantità in cui sono ben tollerati.  

SOFT-FOCUS

Il termine soft-focus effect indica un effetto ottico che addolcisce le rughe agendo sulla percezione-visiva-per-mascherare-l'età. 

In condizioni fisiologiche, la luce che arriva sulla pelle viene in parte assorbita e in parte riflessa; quando raggiunge i solchi della pelle del viso viene come “bloccata”, con il risultato che la frazione di luce riflessa si riduce e l'area corrispondente al solco cutaneo appare più scura rispetto all'area cutanea circostante.

L'impiego di polveri con effetto soft-focus, quali il nitruro di boro, l'allumina, alcune silici e dei derivati siliconici, come il polymethylsilsesquioxane o il polysilicone-11 agiscono aumentando l'intensità della luce trasmessa.
La luce che viaggia attraverso le particelle viene riflessa in tutte le direzioni all'interno del solco della ruga che viene percepita, da chi osserva, in modo più uniforme al resto della cute.

PEPTIDI

Una strategia anti-ageing di recente acquisizione consiste nello stimolare direttamente alcuni enzimi presenti sulla cute attraverso l'impiego di piccole sequenze di amminoacidi, chiamate peptidi.

 Essi si legano perfettamente al sito attivo, mimando l'azione dell'enzima al substrato.

Un esempio di particolare interesse è rappresentato dal cosiddetto Matrixyl, una sequenza di 5 amminoacidi (Lysine-threonine-threonine-lysine-serine) alla quale si lega la catena di acido palmitico (palmitoyl), un acido grasso che ne migliora la permeabilità cutanea.
Tale sequenza rappresenta il frammento di collagene umano, con il quale vengono
stimolati-i-fibroblasti-a-produrre-più-collagene. 

Sullo stesso principio si basano le sostanze che stimolano l'effetto della tossina botulinica. Per spiegare la funzione di queste sostanze è bene fare una piccola premessa: c'è un collegamento funzionale tra cute e cervello. Questo significa che le sensazioni che si avvertono sulla pelle vengono immediatamente trasmesse al cervello attraverso delle sostanze chiamate neurotrasmettitori: ciò induce una risposta funzionale che si traduce in una reazione cutanea.
La neurotossina botulinica è una sostanza in grado di bloccare l'azione di un neurotrasmettitore, l'acetilcolina, che  regola la normale funzionalità dei muscoli; pertanto, con la presenza di questa neurotossina si va incontro ad una paralisi del muscolo nello stato di distensione.
Dal 2004 si è pensato di sfruttare quest'azione nociva della neurotossina a scopo estetico, riducendo la mimica dei muscoli facciali, responsabile della formazione delle rughe di espressione. In campo cosmetico si sono sintetizzati dei nuovi peptidi che mimano l'effetto della neurotossina botulinica: il più importante è il cosiddetto Botox (acetyl-glutamate-glutamate-methionine-glutamine-arginine-arginine), il quale inibisce il rilascio di neurotrasmettitori inducendo il rilassamento della muscolatura facciale.

 

Depigmentanti contro l'invecchiamento cutaneo


Come accennato, l'invecchiamento cutaneo induce frequentemente una pigmentazione cutanea irregolare. I motivi che stanno alla base di questo fenomeno possono essere diversi: a volte sono macchie cutanee ereditarie, come le lentiggini ; possono essere dovute a disturbi ormonali o all'impiego di certi farmaci, come i contraccettivi orali, o altre sostanze fotosensibilizzanti. Spesso le discromie possono avere origine anche solo per una esagerata esposizione al sole.


Il fenomeno della pigmentazione cutanea ha indotto una clientela sempre più vasta ad:

impiegare sostanze cosiddette “sbiancanti”, che possono attenuare le macchie cutanee e rendere il più possibile omogeneo l'incarnato. Il colore della pelle è frutto della presenza di vari pigmenti, tra cui il principale è la melanina, che viene prodotta dai melanociti, un particolare tipo cellulare localizzato al confine tra derma ed epidermide. La melanina regola, mediante un complesso meccanismo, il colore della pelle. La melanina ha origine dall'amminoacido tirosina, che viene trasformato prima in DOPA, poi in dopachinone ed infine in melanina. Esistono tre tipi di melanina: due tipi di eumelanina (pigmenti nero/marrone), che è la forma predominante nei fenotipi scuri, e la feo-melanina (pigmenti rossastri), che è associata al fenotipo capelli rossi. Individui con carnagioni scure possiedono una maggior quantità di eumelanine e meno feomelanine, mentre l'opposto avviene nei soggetti con carnagioni chiare.
I melanociti, se stimolati dalle radiazioni UV, sono in grado di sintetizzare la melanina e trasferire il pigmento ai cheratinociti (cellule fondamentali dell'epidermide), dando così origine alla caratteristica colorazione scura che appare in seguito all'esposizione solare, la cui attività è volta a proteggere la cute dalle radiazioni UVA ed UVB.

Schiarire la pelle significa fondamentalemente ridurre la quantità di melanina prodotta dai melanociti. Per fare questo, oltre a schermare la pelle dai raggi UV e svolgere un'azione esfoliante nei confronti degli strati superficiali dell'epidermide, si impiegano delle molecole in grado di inibire il processo di sintesi della melanina all'interno dei melanociti. Dal momento che la melanina deriva dalla trasformazione, all'interno dei melanosomi della DOPA (diidrossifenilalanina, derivato di un amminoacido chiamato tirosina), e che tale

trasformazione è catalizzata da un enzima, chiamato tirosinasi, l'inibizione della sintesi di melanina si traduce in un'inibizione dell'attività dell'enzima tirosinasi. 



Con questo meccanismo agiscono la maggior parte delle molecole ad azione sbiancante, tra le quali
si annovera l'Arbutina, un glicoside dell'idrochinone che blocca la tirosinasi legandosi al suo sito attivo al posto della DOPA. A differenza dell'idrochinone, dal dubbio profilo tossicologico,
perciò non ammesso per uso cosmetico, l'arbutina è ben tollerata dalla cute. Essa viene impiegata a dosaggi che vanno dall'1% al 10%; è solubile in acqua, ma necessita di agenti stabilizzanti come il sodio metabisolfito.
Un'altra molecola ad azione sbiancante è l'Acido Kojico, che blocca la tirosinasi legandone (chelazione) lo  ione rame, indispensabile per il passaggio dell'enzima nella sua forma attiva. L'acido kojico è solubile in acqua e si impiega a dosaggi variabili tra l'1 ed il 3%.  E' leggermente irritante subito dopo l'applicazione sulla pelle. Per conservarne la stabilità nelle formulazioni cosmetiche se ne consiglia l'uso in associazione con qualche chelante di metalli pesanti.
L'acido Kojico dipalmitato è la forma liposolubile dell'acido kojico. Dopo la sua applicazione sulla pelle subisce l'idrolizzazione ad opera di esterasi che liberano acido kojico. E' stabile e non irritante.
Buone proprietà sbiancanti sono state attribuite anche all'acido azelaico, da tempo usato in prodotti anti-acne ed anti-seborrea, poichè agisce come inibitore competitivo della tirosinasi. La molecola non è fotosensibilizzante ed ha una buona tollerabilità cutanea su pelle integra. Il limite dell'acido azelaico è la difficoltà ad incorporarlo nelle formulazioni: per questo motivo sono stati sintetizzati dei suoi derivati idrosolubili che si impiegano facilmente solubilizzandoli nella fase acquosa-dell'emulsione.
Oltre a queste ed altre molecole di origine sintetica, numerosi sono anche gli estratti botanici ad attività schiarente, di cui non spesso non è chiaro il meccanismo d'azione o il principio attivo che svolge l'attività depigmentante.  

Rughe

Le rughe sono delle pieghe o dei solchi, tendenzialmente assai poco graditi, che si formano sulla superficie di pelli rese aride e poco elastiche dall'inesorabile trascorrere del tempo. Oltre al naturale processo di invecchiamento, alla comparsa delle rughe concorrono fattori genetici ed ambientali. E' risaputo, infatti, che il fumo, l'alcool, lo stress, l'esposizione a radiazioni luminose (sia naturali che artificiali) o ad agenti chimici (inclusi detergenti troppo aggressivi), così come l'accentuata e ripetuta espressività del viso e gli eccessi in genere, rientrano tra i più fedeli alleati dell'invecchiamento cutaneo.
La prima tipologia di rughe ad entrare in scena, spesso già in giovane età, è quella delle cosiddette "rughe di espressione". Poco gradite al gentil sesso, ma spesso apprezzate sul volto maschile, sono dovute alla ripetuta contrazione dei muscoli superficiali, utilizzati - spesso inconsapevolmente - per manifestare le proprie emozioni. Sedi classiche di comparsa sono le zone frontali e perioculari (zampe di gallina). Talvolta tali rughe possono attenuarsi o addirittura regredire spontaneamente al cessare dello stato di reattività psichica che le ha prodotte; più in generale, tendono comunque ad accentuarsi a poco a poco con il passare del tempo, favorite da ogni nuova ed inevitabile contrazione dei muscoli mimici. Non a caso, una volta si consigliava alle donne che volevano prolungare la propria giovinezza di evitare manifestazioni eccessive di felicità o preoccupazioni. Anche la scienza si è preoccupata di ricercare sostanza capaci di limitare la risposta muscolare allo stimolo motorio; è il caso, ad esempio, della tossina botulinica,
utilizzata per la sua capacità di "paralizzare" i muscoli lasciandoli in uno stato di completo rilassamento. La cosmetologia, da parte sua, è alla continua ricerca di sostanze analoghe ma capaci di riprodurre tale effetto in maniera più sicura, dolce e perfettamente reversibile. A questa categoria di princìpi attivi si affiancano cosmetici che tentano di risolvere il problema delle rughe espressive alla radice, donando alla pelle l'elasticità e l'idratazione perduta, stimolando il rinnovamento cellulare ed apportando sostanze utili al processo di rigenerazione (acqua, corpi grassi,acido ialuronico ecc.). Medicina e chirurgia estetica tentano di risolvere il problema proponendo soluzioni che - pur avendo costi ed invasività superiori - risultano in genere maggiormente efficaci. Anche in questo caso possiamo raggruppare i trattamenti disponibili nelle due principali categorie viste per i cosmetici. Da un lato si sfruttano diverse tecniche (sostanze chimiche, vari tipi di laser, microcristalli e radiofrequenze) per stimolare la crescita di nuove cellule, fibre di collagene ed elastina: dall'altro si sfrutta l'effetto riempitivo dato dall'iniezione diretta nelle rughe di sostanze come collagene, acido ialuronico e corpi grassi. La chirurgia estetica, dal canto suo, può intervenire con piccoli interventi chirurgici (lifting), per rimuovere l'eccesso di pelle, correggere le adiposità e lo spessore dei tessuti sottostanti.
Le rughe gravitazionali sono provocate dall'azione sulla pelle della forza di gravità, che ne favorisce la discesa sui tessuti sottostanti. La comparsa di questa tipologia di rughe è favorita dall'atrofia del tessuto adiposo sottocutaneo e dalle alterazioni della struttura ossea che si accompagnano all'invecchiamento.

Light Radiance Cosmetics cerca in tutti i modi di creare formulazioni di sieri,creme,gel;evitando in questo modo lo sperpero di moneta,di cui spesso le cliniche di settore ne approfittano.


informazioni a cura di Light Radiance Cosmetics Italia redatto da P. F.








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Acne

LE CAUSE: l’acne è una patologia cutanea di tipo infiammatorio che colpisce circa il 10% degli adulti e l’80% degli adolescenti. Si può presentare sia al viso che al tronco con papule*, pustole*,comedoni aperti (punti neri), comedoni chiusi (punti bianchi), noduli e cisti. La forma nodulo cistica è quella più grave in quanto se non trattata può dar luogoa cicatrici. L’acne è causata dall’aumentata liberazione di sebo (grasso della pelle) e cheratina (squame cutanee)
nel follicolo pilifero, con formazione di un “tappo” che consentirebbe ad alcuni batteri
(Propionium bacterium acnes,Staphilococcus aureus, etc) di degradare tale materiale in
sostanze irritanti. Le pareti del follicolo, rompendosi, liberano tali sostanze nel derma, dando
luogo ai tipici segni dell’acne . L’acne tende a migliorare nei mesi estivi grazie
all’azione benefi ca svolta dai raggi ultravioletti e dell’acqua di mare. L’esposizione diretta
al sole e alle lampade abbronzanti è però controindicata durante una terapia anti-acne,
in quanto tali farmaci possono avere un’azione fotoallergica o fototossica. Importante pertanto
evitare terapie “fai da te” e rivolgersi allo specialista.

CREDENZE POPOLARI:
un tempo si attribuiva la seborrea (pelle eccessivamente grassa) al consumo di cioccolata, insaccati e cibi fritti o addirittura a malattie del fegato. Oggi è dimostrato scientifi camente
che l’alimentazione non incide molto sul decorso della malattia. Un altro mito da sfatare è
quello relativo alla possibilità di contagio, in quanto l’acne non è una malattia infettiva.
Contrariamente ad alcune credenze, l’uso di cosmetici in polvere non migliora affatto
l’eccesso di sebo e talora contribuisce al peggioramento clinico. Importante quindi
programmare con il proprio dermatologo anche il tipo di cosmesi adatta al proprio
caso, ai fi ni di un buon risultato terapeutico.
COSA FARE:
il dermatologo dispone oggi di una serie di trattamenti in grado di agire direttamente
sia sull’acne (antibiotici, acido azelaico, benzoilperossido, clorexidina, retinoidi, etc.) che
sulle cicatrici post-acneiche (peeling chimici eseguiti conacido glicolico al 70%, acido
salicilico al 25%, acido piruvico al 40%, acido tricloroaceticoal 33%, dermoabrasione, laserterapia). È importante stabilire le causedell’acne, soprattutto se è ormai
passata la fase adolescenziale. In alcune donne infatti, vi può essere una correlazione temporale
con il ciclo mestruale e può essere utile monitorare sia il profilo ormonale (prolattina,
FSH, LH, 17β-estradiolo, testosterone libero, diidrotestosterone, Δ5 androstenediolo,
progesterone, DHEA, SHBG, etc) che la morfologia ovarica (ecografi a pelvica). In alcuni
casi può essere opportuno un approccio multidisciplinare (dermatologo, endocrinologo,
ginecologo, psicologo,estetista).Importante è programmare con il proprio dermatologo il tipo di cosmesi adatta al proprio caso, ai fini di un buon risultato terapeutico.


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